L’effetto del lockdown sulle attività commerciali di Carmagnola, tra difficoltà lavorative e generosità: il caso di Panuele Fiori.
L’emergenza sanitaria Coronavirus degli ultimi mesi ha investito tutti, sia a livello sanitario sia economico e uno dei settori in cui gli effetti della quarantena legata alla pandemia hanno maggiormente gravato è stato quello delle attività commerciali.
La titolare di “Panuele Fiori“, negozio storicamente conosciuto a Carmagnola, ha voluto testimoniare la difficoltà che ha attraversato l’ambito lavorativo in cui opera durante il periodo di sospensione dell’attività.
“In tanti anni di attività non abbiamo mai conosciuto periodo di riposo, ad esclusione delle ferie”, commenta Nadia Panuele, titolare del negozio insieme al fratello Giuseppe.
Quest’anno, invece, il fiorista di via Gaetano Donizetti ha deciso di chiudere qualche giorno prima rispetto all’obbligo impartito dalle restrizioni governative.
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La serranda è stata abbassata dal 9 marzo al 4 maggio. Le piante e i fiori presenti in negozio al momento della chiusura sono andati persi: trattandosi di beni altamente deteriorabili, infatti, non c’è stata alcuna possibilità di salvaguardarli.
Senza dimenticare che il lockdown è arrivato in un periodo, la primavera, che rappresenta per i fiorai la più densa mole di lavoro e, dunque, il maggior guadagno economico.
Oltre al danno subito materialmente, si è anche aggiunta la perdita di lavoro legata a tutte le cerimonie sospese a causa del virus: prime comunioni, cresime, matrimoni e battesimi, consueti nella stagione primaverile.
Non vanno inoltre dimenticate le numerose festività particolarmente importanti a livello lavorativo, quali la Festa della Donna, vissuta già criticamente in quanto nel periodo pre-quarantena; la Festa di San Giuseppe (più nota come Festa del Papà), la Pasqua e la Festa della Mamma.
Nonostante le difficoltà vissute, la famiglia Panuele ha mostrato una spiccata sensibilità e solidarietà nel compiere un bel gesto. Ha infatti donato alcune piantine a tutte le donne che lavorano all’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, scegliendo come data la scorsa domenica 10 maggio, il giorno della Festa della Mamma.
“Si è pensato di regalare le piante perché esse simboleggiano la radice, come una mamma è per i suoi figli -racconta Nadia- Tutte le donne, anche coloro che non sono madri nella vita, hanno incarnato il ruolo della mamma per i propri pazienti”.
L’ambito commerciale ha indubbiamente accusato un duro colpo a livello economico ma in molti casi ha permesso di riscoprire altri valori, quasi dimenticati, come la “calma nel fare le cose e il piacere di non essere frenetici”, conclude Nadia Panuele, fiduciosa nella ripresa della propria attività e con la consapevolezza di aver sperimentato una nuova condizione dell’essere umano.
Giorgia Becchis
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