Da un messaggio su Whatsapp è nata in pochi giorni una straordinaria rete di solidarietà carmagnolese, che ha già donato al San Lorenzo e al 118 diverso materiale utile.
![solidarietà carmagnolese coronavirus](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2020/03/solidarietà-carmagnola-coronavirus.jpg)
Tutto ha preso il via da un messaggio su Whatsapp: “All’ospedale San Lorenzo di Carmagnola servono tante strumentazioni mediche, oltre a crema idratante per il personale (anche del 118), biro e cancelleria“. Il passaparola ha fatto il resto.
“Pochi giorni fa una mia cliente mi ha contattata, chiedendomi se potevo darle una mano ad aiutare il Pronto Soccorso carmagnolese e il nostro ospedale -spiega Rosaria Calafiore, dottoressa commercialista con studio in città– Io ho rilanciato l’appello su Facebook, anche tramite la pagina dello studio, e mi sono messa a cercare tutta la cancelleria che avevo a disposizione: biro, evidenziatori, eccetera“.
Calafiore, quindi, ha messo a disposizione il suo studio ErreCi, in piazza Sant’Agostino 16 -luogo pubblico, e autorizzato a restare aperto anche dall’ultimo DPCM- come punto di raccolta di donazioni o materiale (in particolare creme idratanti, biro e pinzatrici).
Da lì è nata una incredibile catena di solidarietà, dal basso, spontanea, che pian piano ha coinvolto amici e conoscenti, che a loro volta hanno portato dentro nuove persone di tutta l’area carmagnolese.
![solidarietà carmagnolese donazioni studio ErreCi](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2020/03/91456923_870375013407011_5579532387202629632_o.jpg)
“Dopo le biro, ho fatto un carico di crema idratante, arrivata tramite donazioni da diverse persone di Carmagnola, alcune anche sconosciute, e l’ho portato alla tenda di pre-triage del Pronto Soccorso del San Lorenzo -racconta ancora la commercialista carmagnolese- Intanto una mia amica da tempo, Anita Toschino, mi ha detto di aver raccolto, insieme al negozio “C’è vino e vino”, oltre 2.000 euro. Abbiamo quindi deciso di utilizzarli in parte per acquistare tute cerate bianche per il 118 e, con quello che ci è rimasto, prenderemo dei termometri a infrarossi che abbiamo trovato su internet“.
Intanto la prima cliente, quella del messaggio Whatsapp, ha trovato fondi per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, come monitor e ventilatori.
“Ora la necessità, stando a cosa mi è stato comunicato dal Pronto Soccorso, è di mascherine sanitarie omologate nonché di… pinzatrici: cercheremo di procurare anche quelle! -conclude Calafiore- La cosa positiva è che adesso questa rete di solidarietà carmagnolese è attiva e cresce di giorno in giorno: restiamo quindi a disposizione, cercando di dare una mano per quello che serve e per quello che riusciamo“.