Multe sproporzionate dal Comune a chi paga in ritardo la mensa scolastica? Questo il senso di un’interpellanza presentata dalla Lega Nord in Consiglio comunale, relativa ai costi del servizio di ristorazione per le scuole primarie, dell’infanzia e dell’asilo nido.
«Diversi carmagnolesi hanno manifestato il loro forte disagio ad affrontare le sanzioni dovute in caso di ritardo dei pagamenti della retta per la mensa, che una delibera di Giunta di luglio fissa in 0,52 euro al giorno indipendentemente dall’importo dovuto –è l’accusa del gruppo d’opposizione, che ha presentato anche un caso limite di un utente a cui sono stati chiesti 521 euro di multa per 72 euro non pagati– Riteniamo sproporzionato questo importo, che può raggiungere la cifra di diverse centinaia di euro a fronte di importi anche di poche decine di euro».
Il capogruppo Massimiliano Pampaloni ha proposto che l’ammenda non sia mai superiore all’importo non pagato e, comunque, non superi mai i 100 euro “altrimenti il Comune rischia di passare per un usuraio”. «E’ vero che possono esistere i “furbetti” che non vogliono pagare, ma la maggioranza dei morosi sono famiglie in difficoltà oppure divise e con mutate condizioni economiche, che non riescono a far fronte alle spese –conclude– Il concetto di base rimane comunque che il Comune non può richiedere interessi di mora pari all’importo del mancato pagamento oppure addirittura doppio, triplo o quadruplo».
Di parere opposto l’assessore all’istruzione, Pio Caon: «La mora è una regola che serve a far rispettare i tempi di pagamento, che a sua volta il Comune deve pagare alla ditta appaltatrice. In ogni caso siamo sempre disponibili a concordare piani di rientro personalizzati con le singole famiglie, nonché a valutare ogni situazione con i servizi sociali, se necessaria un’esenzione dalla mora. Il nuovo sistema pre-pagato, che sta andando a regime con quest’anno scolastico, permette comunque di superare tutte questi problemi».
Francesco Rasero