E’ ancora scontro tra il Pdl e la Giunta Testa sugli oneri per il cambio di destinazione d’uso richiesti dal Comune nei mesi scorsi per gli uffici privati ospitati all’interno di alloggi classificati come abitazioni residenziali.
Per il consigliere Alessandro Salamone «si è trattato di un macroscopico errore che ha portato l’Amministrazione ad assumere un atteggiamento vessatorio nei confronti di molti liberi professionisti e contribuenti carmagnolesi». Il riferimento, in particolare, è a quanto previsto dalla Legge Regionale approvata a marzo (circa un anno dopo rispetto al provvedimento comunale, ndr) che dichiara “non onerosi” i mutamenti di destinazione d’uso per unità immobiliari inferiori ai 700 metri cubi. «In pratica l’Amministrazione ha agito in direzione opposta rispetto a quanto previsto dalla normativa, andando a chiedere pagamenti non dovuti –è la tesi di Salamone, che sul caso ha presentato un’interpellanza in Consiglio comunale- Tanti professionisti, per fortuna non tutti, hanno pagato non appena ricevuta la contestazione; ora spetta al Comune restituire quei soldi, oltre 200 mila euro, a patto che siano ancora disponibili». Per l’esponente del Pdl, anche la legge precedente non prevedeva comunque la possibilità di richiedere un pagamento, «e infatti solo Carmagnola ha avanzato richieste in tal senso di far pagare le variazioni di destinazione d’uso da abitazione a ufficio», conclude.
Forte di un parere legale appena acquisito, l’assessore al bilancio Gianni Cavallini annuncia invece di voler proseguire dritto per la sua strada “nel nome dell’equità e della legalità”: «La risposta che abbiamo ricevuto dai nostri avvocati non lascia spazio a dubbi: la legge regionale non è retroattiva e quando abbiamo fatto il provvedimento con le relative richieste di pagamento abbiamo agito nella direzione consentita dalla legge», spiega. Quindi non restituirete nulla a chi ha già pagato? «No, perché erano tutte somme dovute –ribadisce l’assessore- Anzi, conviene che chi ancora non l’ha fatto provveda in fretta a regolarizzare i propri pagamenti».
Francesco Rasero