Il Comune di Carmagnola ha emesso un’ordinanza per confermare e prorogare di dodici mesi le misure cautelative riguardanti l’utilizzo delle acque sotterranee in alcune aree del territorio, a causa dell’inquinamento da tetracloroetilene.

L’Amministrazione di Carmagnola ha emesso una nuova ordinanza per confermare e prorogare di dodici mesi -fino a marzo 2026- le misure cautelative riguardanti l’utilizzo delle acque sotterranee in alcune aree del Comune, a causa dell’inquinamento da tetracloroetilene nella falda.
In particolare, il provvedimento firmato dalla sindaca Ivana Gaveglio vieta l’utilizzo dell’acqua prelevata dai pozzi per fini potabili e impone restrizioni sull’uso irriguo e zootecnico in tutta la zona ovest del territorio cittadino (oltre alla Bossola, anche borgo San Bernardo, una parte dei Cappuccini e di San Michele).
Per l’irrigazione, l’acqua potrà essere impiegata solamente qualora i livelli di tetracloroetilene risultino inferiori a 40 microgrammi/litro. Le aziende agricole e orticole sono anche tenute a rispettare le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro per minimizzare i rischi di inalazione di particelle pericolose.
I cittadini e gli operatori del settore agricolo devono provvedere autonomamente alle analisi dell’acqua dei pozzi per verificarne la conformità ai limiti stabiliti. In caso di superamento dei valori soglia, l’utilizzo dovrà essere sospeso e soggetto a più approfonditi monitoraggi di controllo.
L’ordinanza che proroga i divieti è stata emessa dopo che le analisi effettuate dall’Asl TO5 e dall’ARPA Piemonte hanno continuato a rilevare la presenza di solventi clorurati nei pozzi ad uso zootecnico e domestico, seppur con livelli variabili nel tempo.
L’inquinamento delle acque sotterranee di Carmagnola viene imputato dai tecnici all’ex lavanderia industriale Italdry di via Caramagna 6/8, in frazione Bossola, dove da un paio di anni ha preso il via un atteso ma lungo procedimento di bonifica.
Per contrastare l’inquinamento e contenere la diffusione dei contaminanti, il Comune ha infatti affidato a ditte specializzate l’esecuzione di interventi di bonifica e messa in sicurezza dell’intera area.
Nel frattempo, ancora per almeno un anno, le autorità locali invitano i residenti a rispettare le disposizioni in vigore per tutelare la salute pubblica e ridurre i rischi legati alla contaminazione delle falde acquifere.
«La popolazione sarà aggiornata sulle evoluzioni della situazione», promettono da Palazzo Civico: in attesa di poter proseguire con il processo di rimozione degli inquinanti, è stata approvata dal Comune una nuova campagna di monitoraggio che coinvolgerà una ventina di pozzi nella zona interessata dall’inquinamento.