Un progetto per la realizzazione di una stazione a Vinovo, in località Garino, è stato presentato in Regione Piemonte. La proposta ridisegnerebbe la linea SFM2 e la stima dei costi è intorno ai 22 milioni di euro per 400 metri di doppio binario.

È stato presentato in Regione Piemonte un progetto per migliorare la mobilità della zona sudovest della Città Metropolitana di Torino con una stazione ferroviaria a Vinovo. Il progetto prevede un parziale raddoppio della linea a Vinovo di circa 400 metri.
Lo ha presentato in Commissione Trasporti, presieduta da Mauro Fava, un comitato di cittadini, con un “piano che è utile a tutto il territorio, non solo al nostro Comune, utile anche per Fs nell’evitare sovraccarichi di traffico e treni in ritardo”.
L’idea è dell’ingegner Guido Gilli, che ha redatto un progetto dettagliato: “Attuando questo piano, che parte con la realizzazione di una vera stazione a Vinovo e non una semplice fermata, otteniamo l’efficientamento del servizio, una cadenza semi-oraria dei treni per tutta la giornata, possiamo introdurre un treno diretto Pinerolo-Torino Lingotto ogni mattina, riduciamo il traffico veicolare su Candiolo e Nichelino e attiviamo l’intermodalità e il servizio cosiddetto a pettine, come si fa in Gran Bretagna. Si sgrava anche Porta Susa, che ha solo sei binari, puntando di più su Lingotto e soprattutto Porta Nuova”.
Ci sarebbero vantaggi anche per Torino, con la scomparsa o comunque una forte riduzione dei bus extraurbani e una “forte contrazione del traffico generato dal quadrante ovest, grazie appunto alla cadenza semi-oraria dei treni”.
Sarebbe anche importante per il turismo: “Si otterrebbe –ha aggiunto Gilli– la possibilità di raggiungere il parco e la palazzina di Stupinigi con un treno e un percorso ciclo-pedonale, poiché la stazione di Vinovo sarebbe a 500 metri dal parco e a 2,8 chilometri dalla palazzina di caccia stessa”.
La stima dei costi per la stazione si aggira intorno ai 22 milioni. Favorevole il M5S con il consigliere regionale Alberto Unia che parla di “proposta valida e di buon senso, che permetterebbe di efficientare il servizio e renderlo più capillare sul territorio, ridurre il traffico veicolare e risolvere tutta una serie di criticità legate agli orari e agli incroci dei treni.”