Alberto Ceste, un carmagnolese nominato Cavaliere della Repubblica

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Intervista ad Alberto Ceste, neo Cavaliere della Repubblica nominato dal presidente Mattarella: dalle radici a Carmagnola al suo impegno come funzionario regionale a favore della Polizia locale e per la sicurezza integrata.

Il carmagnolese Alberto Ceste ha ricevuto la prestigiosa onorificenza di Cavaliere della Repubblica

Alberto Ceste, funzionario regionale nato e cresciuto a Carmagnola, incarna i valori di dedizione e senso civico che lo hanno portato a ricevere la prestigiosa onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella.

«È stata una grande emozione, un onore che arriva dal Capo dello Stato, la massima Autorità italiana», racconta. Un riconoscimento che, per lui, rappresenta «un motivo per lavorare sempre meglio al servizio della collettività».

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Radicato nella sua città natale, Ceste considera Carmagnola una comunità straordinaria: «Amo il senso di appartenenza e solidarietà che si respira qui ogni giorno. È una città a misura d’uomo, dove sentirsi parte di qualcosa di più grande».

Questo legame con le sue origini è stato fondamentale per forgiare i valori che guidano la sua vita: «Dai miei nonni e dai miei genitori ho imparato l’importanza dell’onestà, della lealtà e della cultura del lavoro. Sono insegnamenti che guidano il mio pensiero e le mie azioni ogni giorno».

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La passione di Ceste per il diritto nasce dall’intima convinzione che le regole siano la base di una società giusta. «Credo che la società abbia bisogno di regole per vivere meglio. La certezza delle norme garantisce una qualità della vita superiore».

È con questo spirito che, come funzionario della Regione Piemonte, lavora alla formazione degli addetti di Polizia locale e al coordinamento giuridico delle iniziative regionali sulla sicurezza integrata.

Nonostante il successo professionale, Ceste rimane una persona semplice e legata ai rapporti umani. «Sono orgoglioso delle amicizie nate nell’ambito del mio lavoro, basate su stima reciproca e obiettivi comuni».

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Non si considera un uomo di successo nel senso tradizionale del termine: «Non penso al successo. Per me conta porsi obiettivi concreti, sempre più sfidanti ma raggiungibili, evitando che siano autoreferenziali».

A Carmagnola, il ricordo degli anni al liceo Baldessano occupa un posto speciale: «Decisi di iscrivermi al classico grazie a un’insegnante che mi fece riflettere. Fu una scelta che mi cambiò la vita». Una vita che oggi si è trasformata in un percorso di esempio e dedizione, per la sua città. E non solo.

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