L’Ordine degli Architetti di Torino, nell’ambito del concorso “Architetture Rivelate”, ha premiato il progetto del Giardino Riabilitativo dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, promosso dal dottor Arcangelo Garofalo, responsabile della struttura di Fisiatria e Riabilitazione.
Oggi, è stata affissa e scoperta una targa, nel corso di una piccola cerimonia di presentazione.
Il progetto include la progettazione di uno spazio riabilitativo con aree verdi, attrezzature e arredi, inserite nel cortile dell’ospedale ed è il risultato di un iter condiviso con i medici del reparto di riabilitazione, che hanno contribuito così a definire un percorso in cui la forma architettonica risulta espressione della funzione.
“Il Giardino Riabilitativo è innanzitutto un supporto particolarmente efficace all’attività di riabilitazione svolta all’interno dell’ospedale e una risorsa per tutti i pazienti che possono usufruire così di un’area esterna protetta, dove socializzare e motivarsi, in accordo con il concetto medico di “umanizzazione delle cure”. Ma anche un’opportunità per la collettività, che arricchisce il panorama terapeutico torinese, grazie al lavoro congiunto di volontari, imprese, professionisti e istituti scolastici -commentano dall’Asl TO5– Il progetto rappresenta infatti un esempio di collaborazione tra professionisti di vari ambiti, che hanno messo in campo le loro specifiche competenze. Qui la forma segue la funzione; attrezzature mediche diventano architettura e si fondono con il contesto storico in cui sono inserite. E’ un progetto che consente la migliore integrazione dei familiari, in un ambiente protetto e guidato“.
L’unicità del Giardino Riabilitativo -inteso come attrezzatura medica- ha richiesto approfondimenti in tema di riabilitazione e spazi aperti: per questo, data la scarsa letteratura a riguardo, sono risultate fondamentali le indicazioni del Reparto di Riabilitazione dell’ospedale. Il budget, frutto di una raccolta fondi da parte di A.RI.CA. Onlus, è stato rispettato, grazie anche al lavoro di molti volontari, tra i quali lo Studio Curto (che ha seguito la progettazione) e gli studenti dell’Istituto “Baldessano Roccati”. Asl e Comune di Carmagnola hanno supportato l’iter, occupandosi dei permessi necessari per la realizzazione.